Tavola reale, la testata del nostro blog, non indica soltanto la tavola dei re e delle regine che si presuppone ricca e splendente, come ognuno di noi sogna la propria, ma “tavola reale” ai giorni nostri riafferma la supremazia di una tavola, fatta come si deve, rispetto alla “tavola virtuale” dei programmi televisivi e a quella dei giornali e di alcune guide, una tavola fatta di parole e di chiacchiere.

Tavola reale significa la pratica e la conoscenza della vera cucina, quella che parla al palato più che alla fantasia, insomma la tavola vera e quella degna di un re. “A ognuno secondo i suoi gusti”, recita il nostro motto, purché i gusti vengano sempre esauditi quando si avvicina la posata alla bocca.

giovedì 2 ottobre 2008

Locanda Vecchia Pavia “Al Mulino”, Certosa di Pavia (Pv)

NICO & DANDA 

BATTIBECCO
 
Molti, con la stagione ancora buona in settembre-ottobre, preferiscono saltare i ristoranti di città, che non offrono tanto, e prendere la strada dei posti di ristoro di classe, a 30-40 chilometri dal capoluogo. E’ come prolungare le vacanze d’estate in una sola giornata. Ecco allora Nico e Danda alla Certosa di Pavia, che dista da Milano appena 31 chilometri (9 da Pavia). Non solo lo storico monumento, uno dei più belli d’Italia che, con qualche fatica, si può visitare, ma, vicino alla Certosa, piccole rogge che sussurrano, cespugli di ortensie che si strusciano nell’acqua e tutto il grande verde della pianura lombarda. E in una stradina il vecchio mulino trasformato da tempo in un bel ristorante. La vista di un giardino ben tenuto, cinto da muri, da una vasta e lunga sala da pranzo, dove d’estate si è protetti dagli insetti da una rete a zanzariera.

Danda: Fuori dal mondo, come i frati Certosini, così mi piace mangiare.
Nico: Sì, è come se la buona cucina avesse bisogno di essere preceduta dalla quiete. Allora ci si può concentrare sul vino, sul piatto; celebrare quel rito sensuale e paziente, sempre più raro.
Il menù mostra che si tratta di piatti che dichiarano il loro legame con il territorio. Per esempio il risotto alla certosina, il preferito da Giuseppe Verdi, secondo l’antica ricetta rivisitata.
Danda: Le risaie non sono lontane, ecco allora questo riso con rane e gamberi di fiume. Magari rane e gamberi vengono ormai da altri luoghi ma è un piatto così lombardo, forse originario della Lomellina. Come il fegato grasso di Mortara (cotto al torchon).

Nico: Qui siamo nel Pavese, la Lomellina è verso Vigevano e Mortara.
Danda: Grrrr..azie per la lezione di geografia.


Danda ordina una variazione di vitello tonnato, gnocchetti alle melanzane, vitello in crosta e tortino di zabaglione e fragole. Tutto d’un fiato, senza incertezze. Nico medita un poco, poi sceglie un uovo poché rifatto in crosta su funghi porcini, poi cappellacci ai formaggi (Asiago, caprini) e rombo alla ligure con olive taggiasche e pomodorini secchi. Il vino scelto è uno chardonnay Les Cretes 2005.


Nico: Passano gli anni e la cucina di questo ristorante invece di accusare stanchezza si è raffinata, è migliore.

Danda: Invecchiando si diventa più buoni ma anche più sapienti. Condivido il giudizio, anche se il tuo vino è sempre bianco, come il tuo cuore...

Locanda Vecchia Pavia “Al Mulino”
Via al Monumento 5
Certosa di Pavia (Pv)
Telefono: 03 82925894

Guida Michelin: una stella
Gambero Rosso: 79/100
L’Espresso:
  

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