Tavola reale, la testata del nostro blog, non indica soltanto la tavola dei re e delle regine che si presuppone ricca e splendente, come ognuno di noi sogna la propria, ma “tavola reale” ai giorni nostri riafferma la supremazia di una tavola, fatta come si deve, rispetto alla “tavola virtuale” dei programmi televisivi e a quella dei giornali e di alcune guide, una tavola fatta di parole e di chiacchiere.

Tavola reale significa la pratica e la conoscenza della vera cucina, quella che parla al palato più che alla fantasia, insomma la tavola vera e quella degna di un re. “A ognuno secondo i suoi gusti”, recita il nostro motto, purché i gusti vengano sempre esauditi quando si avvicina la posata alla bocca.

giovedì 3 giugno 2010

Andrea Berton, Trussardi, Milano


 NICO & DANDA
 

BATTIBECCO

Dalla finestra che illumina il tavolo, si domina Piazza della Scala, anzi proprio la facciata del celebre teatro milanese. Si vede qualche orchestrale uscire di fretta col suo astuccio scuro, forse per la pausa pranzo. Siamo nella vasta sala del ristorante Trussardi, un tempo albergo Marino. In giornate come queste Milano appare bellissima, con la luce forte del dopo temporale che smeriglia la facciata del Piermarini.  All’interno del ristorante un personale giovane, attento e cortese, non la solita truppa allo sbando che s’incontra di questi tempi, e poi tovaglie di lino ben stirato (raro), tagliate ai lati, poltrone di pelle (forse un po’ troppo da club) munite di rotelle che ne facilitano lo spostamento. Lo chef è Andrea Berton, a lungo con Gualtiero Marchesi.




Danda: “Poltrone belle ma troppo basse e non sostengono bene le reni perché bisogna stare troppo indietro”.



Nico: “La tua solita guerra privata, ma il luogo è incantevole. Ci venivo a bere quando qui c’era il bar e si facevano mostre di quadri. Ci ho visto una bella mostra di Allen Jones.”



Danda sta sfogliando il menù: “Penso che prenderò il menù di quattro portate più dessert” (55 euro).



Nico: “Io mangerò alla carta in meneghino: risotto alla milanese con animelle e Milanese a cubetti. Sarà un omaggio al vecchio Biffi Scala e al Savini, ad Alfredo Valli e alla vecchia Milano, ma anche a Marchesi e alla sua “costoletta-puzzle”, come si chiamava in via Bonvesin della Riva”.




Danda: “Immagino il solito vino bianco, no?”



Nico: “Sì, ma oggi ordiniamo una Nosiola, ho bisogno di fresco e di amarognolo”.



Arrivano i quattro piatti di Danda, sono poggiati in quattro piccoli contenitori su un vassoio. E contemporaneamente viene servito il risotto di Nico. I quattro piatti compongono una fantasia che va da un assaggio di spaghetti alla chitarra alla carbonara a un medaglione di vitello arrosto con salsa tonnata e capperi, sino alle mille foglie di patate al timo e purea al limone. Dulcis in fundo una triglia fritta con verdure allo zenzero e…coca cola.



I dessert sono una Cassatina alla siciliana con schiuma al pistacchio e un Mosaico di gelati e sorbetti. Leggeri, gustosi, ben presentati.



Danda: “I piatti sono tutti buoni, impera la decostruzione, la destrutturazione, come vuole Gualtiero, ma il risultato è all’altezza, non improvvisato, con qualche provocazione”




Nico: “Il mio risotto sembra classico, un po’ troppo saporito per la scuola Marchesi, ma per me va bene. E la Milanese è buona. La tecnica dello chef poi mi sembra ottima”.



Danda: “Sì, almeno Berton è uno che sta in cucina, che si vede lavorare in cucina, che si sporca le mani in cucina”.



Nico: “Niente da dichiarare insomma ?”



Danda: “Be’, quella triglia con la coca cola sembra un piatto inventato da Lucy per Charlie Brown. Dunque merita il premio Peanuts”.


Ristorante Trussardi alla Scala  
Piazza della Scala 5 20121 
Milano, Italia

Tel. +39 02 80688201 
ristorante@trussardiallascala.com ·

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