Tavola reale, la testata del nostro blog, non indica soltanto la tavola dei re e delle regine che si presuppone ricca e splendente, come ognuno di noi sogna la propria, ma “tavola reale” ai giorni nostri riafferma la supremazia di una tavola, fatta come si deve, rispetto alla “tavola virtuale” dei programmi televisivi e a quella dei giornali e di alcune guide, una tavola fatta di parole e di chiacchiere.

Tavola reale significa la pratica e la conoscenza della vera cucina, quella che parla al palato più che alla fantasia, insomma la tavola vera e quella degna di un re. “A ognuno secondo i suoi gusti”, recita il nostro motto, purché i gusti vengano sempre esauditi quando si avvicina la posata alla bocca.

domenica 1 marzo 2009

Ventura, Sansepolcro

 NICO & DANDA
 

BATTIBECCO
 
Quando si arriva a Sansepolcro, borgo delizioso, a poca distanza dai valichi che congiungono Toscana e Marche (Bocca Trabaria e, spingendosi fino a Città di Castello, Bocca Serriola), si parcheggia comodamente sotto le mura e si prende via Niccolò Aggiunti per raggiungere il Museo Civico. Qui è custodita una delle più importanti opere di Piero della Francesca: l’affresco staccato della Resurrezione di Cristo, accanto alla Madonna della Misericordia, che è una tempera su tavola, e ad altri due frammenti d’affresco.


Sansepolcro è uno dei vertici di un triangolo che comprende gli affreschi della chiesa di san Francesco ad Arezzo e la Madonna di Monterchi. Volendo si valica Bocca Trabaria e si completa il tour a Urbino per vedere la Flagellazione di Cristo. Insomma siamo nel cuore del mondo di Piero della Francesca ed è bello andarci.  

Danda: Non è che ci si va una volta, ci si torna tutte le volte che si può.

Nico: Giusto. E da queste parti, fra l’altro, si mangia benissimo.

 

Proprio sulla stessa strada del Museo Civico, al numero 30 di via Aggiunti, c’è “Ventura”, un’istituzione locale, decorata del Bib Gourmand sulla guida Michelin 2009. Una trattoria con tavoli comodi e servizio svelto. Qui si viene per mangiare tartufi e funghi delle colline vicine, a prezzi onesti.
Danda: Vediamo un menù tutto tartufi, ci sono i primi bianchi. Allora: ravioli fatti in casa o tagliatelle con tartufi bianchi della zona, 19 euro. Carpaccio con scaglie di grana e tartufo, 20 euro. Oppure uova con tartufo, 16 euro. Cinquantacinque euro mangiandoli tutti e tre, per togliersi il gusto.

 

Nico: Io farei tutto funghi: tagliatelle con porcini, 10 euro. Filetto di vitellone cotto alla brace con contorno di funghi (14,50 euro più 6,50). Poi torta di ricotta con marmellata di Pera Cocomerina (4 euro). E in mezzo ci metto anche un assaggio di pecorino (a latte crudo Montemercole, euro 4,50) .


Danda: Com’è che snoccioliamo tutti i prezzi della carta?

Nico: Per dimostrare al lettore che esistono oasi felici dove si può mangiare genuino e bere senza rovinarsi. Qui un pranzo normale, due portate più il dolce, costa 30-35 euro. Vini della casa a 6 euro la bottiglia: un bianco dignitoso e un ottimo sangiovese della zona. La carta dei vini, volendo scegliere, ha poi ricarichi molto onesti.


Danda: Qual è il punto?       

Nico: Il punto è che mi sono stufato dell’aria fritta, del cibo virtuale. La materia prima conta: qui abbiamo pasta fatta in casa, carne della vicina val di Chiana o della Tiberina, buoni formaggi, funghi e tartufi. Che cosa manca? Forse la tecnica mirata di uno chef che lavora per pochi tavoli? O il travestimento dei cibi, la decorazione, gli addobbi? Io amo i grandi chef ma, appunto, amo i grandi chef, non quelli che s’improvvisano tali e friggono l’aria.


VENTURA
Via Aggiunti 30
Sansepolcro (AR)
Tel: 05 75 74 25 60

Michelin: Bib Gourmand
L’Espresso: 13/20

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