Tavola reale, la testata del nostro blog, non indica soltanto la tavola dei re e delle regine che si presuppone ricca e splendente, come ognuno di noi sogna la propria, ma “tavola reale” ai giorni nostri riafferma la supremazia di una tavola, fatta come si deve, rispetto alla “tavola virtuale” dei programmi televisivi e a quella dei giornali e di alcune guide, una tavola fatta di parole e di chiacchiere.

Tavola reale significa la pratica e la conoscenza della vera cucina, quella che parla al palato più che alla fantasia, insomma la tavola vera e quella degna di un re. “A ognuno secondo i suoi gusti”, recita il nostro motto, purché i gusti vengano sempre esauditi quando si avvicina la posata alla bocca.

martedì 3 maggio 2011

Alice, Milano

NICO & DANDA
BATTIBECCO


Dove si va a mangiare il pesce a Milano, adesso che Remigio Berton ha chiuso “Il Piccolo Sogno”?

Danda: Si può provare da “Alice”, è aperto da poco (marzo 2007), ma il tam tam dice che è qui che bisogna andare. 

Nico: Mi spiegherai dopo qual è la tribù di cui ascolti il tam tam. Andiamoci pure. 

“Alice” è in via Adige, una strada larga e calma che congiunge corso Lodi con viale Isonzo. Qui si apre il ristorante, con cucina e una piccola sala al piano terra, illuminata da una grande finestra, e una sala più grande nell’interrato, ma non cieca, con finestrella in alto. Arredamento semplice e gradevole con lampade Splugen Brau, un classicissimo di Castiglioni, mobili chiari e opere d’arte alle pareti.
Danda: C’entrano tre donne, Sandrina che ha un banco di pesce e garantisce la qualità del prodotto, la chef Viviana e Debora, l’architetto.

Nico: Sei molto informata. Qual è il tam tam della tribù?

Danda: Un altro ristoratore, Piero Sagresti, e qualche amico, nato al mare.

“Nato al mare” per Danda, che è genovese, significa qualcuno che conosce l’odore del pescato. Sembra una sciocchezza ma ci siamo resi conto, con diversi amici, che tutti ormai, mangiandolo, pensano che sia fresco se non ha odore. Ma -  lo ricordiamo ai lettori – il pesce profuma se è fresco, puzza se è vecchio e, se non ha odore, c’è qualcosa che non va, qualcosa che si chiama ‘tecnica del freddo’, la quale può andar bene col crudo, come col sashimi (che non sa mai di nulla, ma non deve mandarvi all’ospedale), però toglie al prodotto tutto il suo fascino. E qui, a cominciare dall’appetizer, il pesce ha un profumo gradevole.


Nico ordina i tre “Antipasti di Viviana”, poi Ricciola scottata con cime di rapa e ricotta di pecora tiepida, frittino di paranza. Danda lo segue negli antipasti e poi si fa tentare dalle “patatine ricomposte di patate schiacciate  con foie-gras e filetti di triglia con passato di porri”. Il vino sarà leggero e valdostano, il Blanc de Morgex, che va bene con tutto. La carta dei vini è ancora in fieri, come quella dei liquori, ma ci sono già ottimi abbinamenti coi dolci. Prezzi abbastanza ragionevoli vista l’alta qualità del pesce (60/70 euro), con un ricco menù di Sandrina a 65 euro. Vini esclusi ma con ricarichi onesti. Accoglienza davvero cortese ed efficiente di una signora in sala.

Danda: E’ una cucina creativa ma solidamente radicata nel territorio che in questo caso è la Campania  a ‘mmare.

Nico: Sì, c’è una venatura campana, anzi amalfitana, che pervade ogni piatto, per esempio il calamaro ripieno con verdurine (uno degli antipasti), ma anche la ricciola scottata con cime di rape e ricotta di pecora tiepida.

Danda: Per me quest’ultima appartiene alla cucina pugliese, altro che Amalfi.

Nico: Va bene, non farmi fare brutte figure, diciamo cucina meridionale. E poi non sono per niente sicuro che tu abbia ragione. Comunque mi sembra che la tua tribù avesse ragione.

Nel genere “creativo” Danda loda molto le sue patatine ricomposte ripiene di foie-gras con i filetti di triglia. Poi apre ai dolci. Questa è un’altra briscola del locale. Per esempio il piatto “Furore” riunisce pastiera napoletana, babà al rhum, melanzana al cioccolato e sorbetto ai limoni di Amalfi.

Nico: Hai visto che Amalfi c’entrava, da qualche parte?


Danda (che si sta ingozzando di millefoglie con crema pasticcera, frutti di bosco, gelato alla vaniglia e salsa di cioccolato) diventa conciliante: Ma sì, ma sì…          


Ristorante Alice
Via Adige, 9  
20135 Milano, Italia

Telefono: 02 5462930

Tavola Reale 14/20 
   

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