Tavola reale, la testata del nostro blog, non indica soltanto la tavola dei re e delle regine che si presuppone ricca e splendente, come ognuno di noi sogna la propria, ma “tavola reale” ai giorni nostri riafferma la supremazia di una tavola, fatta come si deve, rispetto alla “tavola virtuale” dei programmi televisivi e a quella dei giornali e di alcune guide, una tavola fatta di parole e di chiacchiere.

Tavola reale significa la pratica e la conoscenza della vera cucina, quella che parla al palato più che alla fantasia, insomma la tavola vera e quella degna di un re. “A ognuno secondo i suoi gusti”, recita il nostro motto, purché i gusti vengano sempre esauditi quando si avvicina la posata alla bocca.

domenica 9 maggio 2010

Ca' Vegia, Salice Terme (PV)



 NICO & DANDA
 

BATTIBECCO


Fino a gennaio di quest’anno, lo chef-patron della Cà Vegia di Salice Terme affidava le sue fortune e quelle del ristorante a una serie di menù con cui intendeva resistere alla crisi. Si andava da un minimo di 65 euro a un massimo di 80 per sette portate di pesce. Poi Ivan Musoni, nato a Stradella, terra di fisarmoniche e risotti (dalle parti di San Zenone), si è reso conto che la gente seguiva altre strade: chi ordinava due antipasti e dolce, chi due primi, chi un secondo seguito dall’antipasto.


Insomma la tradizionale sequenza del menù era andata a farsi benedire, non ci si capiva più nulla. Tuttavia ad osservare bene si vedeva che la spesa di due piatti e dolce era minore di quella dell’intero menù. Certo non era più la stessa cosa ma chi volete che ci faccia caso in un mondo in cui in casa non si mangia più se non per togliersi l’appetito? Così il nostro talentuoso cuoco è passato a una “carta mascherata” dove sono elencati tutti i piatti senza più essere classificati in antipasto, primo, secondo e dessert. Naturalmente chi ha cultura gastronomica non avrà difficoltà a riconoscere  quelli con cui organizzare una corretta successione. Anzi forse il bel giuoco sarà proprio quello di costruirsi un menù.
La visita è avvenuta in marzo, c’era ancora neve sulle strade: era bello mangiare in una sala dove bruciava un ceppo nel camino. Servizio molto accurato e premuroso: il cameriere (Alberto) sistemava il panchettino per la borsa al lato di Danda, mentre Simona, moglie dello chef, discuteva di vini con Nico che osservava la bella carta con ricarichi corretti.


Danda: Un posto simpatico, molto professionale ma familiare. Sarebbe bello fare una cura termale qui di fronte e poi venire a mangiare a mezzogiorno.
Nico: Una cura termale? Ma che cosa curano queste acque?

Danda: Gli effetti dei vini che scegli, immagino.

Nico: Questo ristorante fornisce anche dei piatti di verdura alle Terme, per chi segue una dieta, un buffet light come dice Musoni. Ma noi facciamoci il menù.


Ordinano: Nico una tartare di filetto con uovo cotto a due temperature e sale nero di Cipro (18 euro) poi Baccalà con polenta in millefoglie con carciofi (24 euro). Danda un timballo di zucca con fonduta al rosmarino (18 euro) e filetto di scottona con crosta croccante di certosino e salsa al fondo bruno (22 euro). Fra antipasto e secondo un piatto in due di ravioli alle tre carni, manzo, maiale e asino (18 euro). Bevono chardonnay Les Cretes 2006. Per Danda sorbetto di cachi, caffè e dolcetti, ai quali attinge anche Nico. Il conto finale sarà di 130 euro in due.

Danda (a fine pasto): Abbiamo ripristinato il rito e mangiato bene. Sapere aiuta. Nell’alimentazione ormai impera il disordine, come nella società del resto. Chi osserva più le regole?

Nico: Peggio ancora, secondo me la gente si sta abituando al ristorante come distributore di cibo, tipo la mensa. La voglia di mangiare c’è ancora ma ci sono sempre meno il piacere e la cultura del farlo insieme e confrontarsi.

CA’ VEGIA
VIALE DIVIANI 27
SALICE TERME (PV)
Tel. 0383 91391
Guida Michelin: una stella
L’Espresso: 15/20
Gambero Rosso: 80

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