NICO & DANDA
BATTIBECCO
Il “Carré des Feuillants”, sta nel Passage Castiglione, sulla strada omonima, vicino a place Vendome, giusto davanti all’Hotel Lotti dove Gualtiero Marchesi aveva tentato un’avventura parigina cominciata bene (con una stella Michelin) e finita prestissimo. Appartiene ad Alain Dutournier, uno degli chef-patron più interessanti della scena parigina. Ogni anno, quando esce la nuova guida Michelin, gli appassionati, fra i quali il critico del Figaro, sperano di vedergli conferita la terza stella, ma restano delusi. Eppure al Carré si sta benissimo e si mangia meglio ancora.
Danda si guarda intorno: arredo elegante, moderno, con quadri magari discutibili ma colorati, apparecchiature molto belle, sul grigio chiaro, bei piatti e bicchieri, personale giovane e gentile, preciso negli interventi, insomma un due stelle di classe. Alla carta costa circa 150 euro (primo, secondo, dessert), vini esclusi. Poi ci sono alcuni menù: a 200 euro (“Il meglio del momento”, cioè i piatti rari, per esempio le “pibales”, cioè le anguille neonate, le “cee” toscane), a 175 euro (“Le idee di stagione”), e infine un menù a 58 euro (85 euro bevande incluse) che si chiama “Déjeuner Tentation”. Nico e Danda sono qui per valutare questa Tentazione, per vedere che cosa ti tocca in Francia in tempi di crisi.
Danda: Cominciamo con la Storia, il carré è il quadrato, ma i Feuillants?..
Nico: Sono i Foglianti, monaci nati da una costola dei Cistercensi. Qui c’era il convento da cui all’epoca della rivoluzione francese presero poi nome i giacobini moderati.
Danda (piccata): Lasciamo perdere, vediamo il menù tentazione dei giacobini.
Nico: Comincia con l’aperitivo: un calice di champagne di Jean-Louis Bonnaire a Cramant (16/20 il voto della guida Gault Millau) oppure uno Jurancon. Seguono diversi amuse-bouche.
Le entrées: si sceglie fra un marbré di foie gras con tartufi di stagione, come farà Danda, e Capesante in brodo profumato (Nico). I secondi: medaglioni di pescatrice (Nico) o faraona arrosto con porcini (Danda). Infine si sceglie fra i formaggi al carrello e due dolci (sfogliatine di mango e frutti della passione con sorbetto e flan di cocco oppure un parfait di marroni con Mont-blanc vanigliato al rhum ambré). Seguono il caffè con abbondanti petit-fours (cioccolatini, dolcetti etc.).
Quattro i vini fra i quali si sceglie: due rossi, un Bordeaux (Graves) 2006 e un Languedoc 2005, e due bianchi, un Enseduna - Marsanne 2008 e un Pacherenc du Vic Bilh 2008.
Danda: In due si ha diritto a una bottiglia intera. Nico: Anche alla Table di Robuchon (due stelle) funziona così con il menù déjeneur.
Ci si guarda intorno: la sala è piena, alcuni mangiano col menù Tentazione, altri alla carta. Tutti sembrano felici. Ogni tanto, dalla cucina, si affaccia, per controllare, il patron Dutournier che traffica anche lui coi piatti.
Danda: Finalmente un grande chef che sta ancora ai fornelli. Ma facciamo i conti. Cucina superiore sia nei sapori che nella presentazione. Tutti i piatti figurano anche sulla carta, gli stessi. Il marbré di foie gras era squisito, grande l’abbinamento fra piccoli porri e tartufi neri. La faraona era accompagnata da un grande porcino ricostruito dopo essere stato tritato e insaporito, bel vedere e buon gustare. Il dolce, castagne e mont-blanc da primo premio. E poi l’abbondanza di petit-four e amuse-bouche. E tu?
Nico: Se avessi spazio terrei un’orazione sulle capesante nel brodino, cotti separatamente e poi riuniti. Ma anche i medaglioni di pescatrice. Consentimi però di lodare i formaggi, Cabecou su tutti. Il conto: 170 euro in due, ma eravamo alla mensa degli dei. Il Graves era un grande vino.
Danda: Con la stessa cifra è difficile mangiar così bene in Italia. E in un due stelle poi.
Nico: Lo vedremo nella prossima puntata del Battibecco perchè faremo un ristorante italiano simile.
Carré des Feuillants
14, rue Castiglione
Parigi
tel: 01 42868282
Michelin: due stelle
GaultMillau: 17/20
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